Venerdì, 20 Ottobre 2017 00:00
Il Punto di Coach P ottobre 2017

Si Riparte
Dopo parecchi mesi di giustificato silenzio ho deciso che è arrivato il momento di trovare un po di tempo per tornare ad esporvi i miei semplici pensieri e le mie opinioni su quanto è successo e sta succedendo nel nostro sempre più sorprendente mondo del la palla a spicchi.
Tanti i fatti sportivi accaduti negli ultimi mesi e credo che la nostra pallacanestro per certi versi ne è stata spesso protagonista.
Testate giornalistiche, qualificati siti specializzati e frequentatori dei più importanti social hanno scritto fiumi di parole su quanto è accaduto alla nostra Nazionale maggiore prima durante e dopo gli ultimi europei. Tutti hanno detto la loro, importanti firme giornalistiche, noti commentatori sportivi, coach del passato e del presente, dirigenti federali e di società, procuratori affermati e tantissimi delusi tifosi ed appassionati di basket.
Ci provo anche Io
L’esclusione dal podio dei migliori era un risultato che onestamente ci potevamo aspettare oggi non siamo più competitivi ai massimi livelli. Ettore Messina, che non è un venditore di fumo ma un grandissimo Coach, l’aveva detto non in maniera esplicita ma abbastanza chiaramente per chi voleva capire. La voluta rinuncia a due giocatori che troppo poco avevano fatto per meritare la convocazione e la assurda ed inspiegabile vicenda Gallinari avevano dato al nostro CT una nazionale di onesti lavoratori dove il tasso d’esperienza internazionale era pari a zero e dove i soli Belinelli e Da Tome avrebbero dovuto fare pentole e coperchi per provare a centrare un traguardo oggi troppo lontano dal nostro movimento. Ci hanno provato hanno lottato ma ripeto nel basket non si bleffa e noi siamo troppo distanti dai migliori per tecnica e fisico.
Mi dispiace soprattutto per Messina perchè ci ha messo la faccia e ha coperto errori non suoi e del suo staff ma di una pessima programmazione Federale che ormai manca da molti anni. Chi ricorda le parole di Carlo Recalcati dopo un grandissimo successo? Sono passati tanti anni e quelle parole sono diventate realtà. In Italia si parla tanto di Nazionale ma si lavora e programma niente per far tornare il tricolore su un podio o alle Olimpiadi.
I Fatti
Abbiamo lottato vinto e perso quello che potevamo fare l’abbiamo fatto ma la dura realtà è che oggi possiamo perdere contro chiunque perché non abbiamo esperienza, qualità e fisicità nei dodici giocatori che si possono convocare per la nostra Nazionale
Durante la preparazione al Torneo Europeo, sapendo della rinuncia all’incarico di Messina Petrucci e il suo staff (forse solo Petrucci) hanno preso la decisione di affidare la Nazionale a Meo Sacchetti. Meo è un grande allenatore e conosce bene gli uomini, sa sempre come ottenere il massimo dai suoi giocatori ma ritengo che se le cose non cambiano anche per lui e ll suo staff sarà difficilissimo centrare un risultato importante.
Subito dopo si è inserito un altro personaggio nello scacchiere forse solo per distogliere completamente l’attenzione su chi dovrebbe prendere le decisioni vere e importanti. Ecco allora che il Consiglio Federale nomina Boscia Tanievic, novello Cesare Rubini, responsabile unico del Progetto Azzurro. Non me ne voglia lo stimato Boscia ma un Italiano capace quanto Tanievic non l’avevamo? Al volo mi vengono in mente due nomi che potrebbero insegnarla a Tanivic ma sicuramente sono più scomode come persone per i nostri ben pensanti dirigenti federali.
I Primi Interventi
Boscia inizia a lavorare e la prima cosa che ci dice è che in Italia non si fa più reclutamento, che i nostri ragazzini non sanno fare i terzi tempi e che dobbiamo dare spazio ad un'altra nazionale quella Under 14 gestista da un suo ex allievo (altri costi che pagheranno le società) ma qualcuno ha il coraggio di dire all’amato Tanievic che anche in Italia abbiamo saputo come si produce l’acqua calda o anche questo ci dovremo sentir dire dal simpatico Slavo.
Perché accenna solamente alle difficoltà di cambiare in serie A, perché non parla di come deve intervenire la FIP per far si che le società investano nei settori giovanili, perché non parla di cambiamenti radicali nei campionati di serie B e C regionali , perché non parla di un VERO campionato under 18 nazionale, perché non parla di come intervenire nelle scuole, caro Boscia se si vuole cambiare è dalla base che si comincia non dicendo agli allenatori che sono incapaci. Forse sarà anche vero ma mio caro hai iniziato con il piede sbagliato a percorrere questa stretta e difficile strada.
Servono idee progetti da parte dei nostri dirigenti che purtroppo oggi sono presenti solo quando possono comparire davanti ad una telecamera o davanti ai fotografi.
Il basket ha bisogno di dirigenti veri e di fatti il tempo delle parole è finito.
Le Chicche di ottobre
Tanto di cappello all’ Idea OPEN DAY Serie C Gold del Comitato Regionale Lazio. Gran bella giornata di basket, fortemente voluta dai dirigenti Laziali, per la prima di campionato della serie C Gold. La lodevole iniziativa ha trovato il consenso di tutte le Società partecipanti e nei due giorni al Pala Smith si è vista tanta pallacanestro del massimo campionato regionale.
Il presidente Francesco Martini si è visto ridurre la pesante squalifica di otto mesi e presto sarà di nuovo presente e attivo a Lungo Tevere Flaminio.
Entro la metà del mese di ottobre saranno assegnate le due Retine d’Oro del 2017. Davide Bonora e Stefano Persichelli saranno premiati dal Factotum della Retina Mauro Rufini in un bellissimo hotel del centro di Roma. Ai due premiati le mie più sincere congratulazioni per quanto hanno fatto e stanno facendo per il movimento cestistico laziale e nazionale.
Il Caos di Cantù costringe l’amico Pierfrancesco Betti alle dimissioni irrevocabili. Forse era il caso di valutare meglio dove sarebbe capitato, ma sappiamo bene tutti quanto è difficile stare troppo tempo lontani dal parquet e dalle scrivanie.
EuroBasket e Tiber insieme per crescere. Buonamici e Cilli trovano l’intesa per dare inizio a una collaborazione tecnica che personalmente condivido. Abbiamo il dovere di provare a fare meglio l’unione e la condivisione di progetti possono far crescere entrambi le società.
A Presto coach P